
01 Giu Assemblea dei Soci: rinnovo cariche e lettera del Presidente
Il 31 maggio 2018, presso la sede nazionale di Ferrara, si è riunita l’assemblea annuale dei soci IBO Italia. Argomenti all’ordine del giorno erano l’approvazione del bilancio consuntivo 2017 e di quello preventivo 2018, oltre che il rinnovo delle cariche associative. Temi che sono stati affrontati nel corso di due ore di partecipata riunione e che, come di consueto, sono stati preceduti dal discorso che il presidente di IBO Italia Alberto Osti ha voluto rivolgere sia ai soci sia a chi, col suo impegno e la sua fiducia, ha reso possibili le attività dell’associazione anche nello scorso anno.
Ecco le sue parole.
Cari amici,
siamo alla fine del terzo anno di mandato e quindi pronti per una verifica finale. E’ il momento di una riflessione: rispondere se ciò che abbiamo fatto possa essere compreso come tentativo del rilancio dell’Associazione o un tentennante tentativo di sopravvivere.
Prima di iniziare la disamina nei vari punti vorrei ringraziare i componenti del Consiglio Direttivo, i collaboratori esterni a cui dobbiamo tanta gratitudine per la loro disponibilità ed in particolare la fondazione SODALITAS e Felice Manfroi che, grazie alla sua esperienza, ci ha aiutato nelle scelte e nella stesura dei programmi, lo studio dell’avv. Rita Reali che in quanto a consulenze gratuite non si è certo risparmiata, lo studio della dott.ssa Susanna Giuriati e lo studio Saponaro. Grazie anche a tutti i dipendenti ed i volontari, che sanno lavorare con professionalità e abnegazione.
Ma un ringraziamento particolare deve andare a Padre Angelo che tante energie ha profuso per questa associazione. Oggi non è presente, e sappiamo di certo avrebbe voluto partecipare. Per lui vi chiedo una preghiera dal profondo del cuore, affinché si senta circondato dal nostro affetto.
Tanti sono i fattori che hanno influito sulle nostre scelte:
- Fattori interni; ovvero i punti di forza e di debolezza dell’organizzazione. Essi vanno considerati in base all’impatto e al successo delle scelte operate e degli obiettivi raggiunti. I fattori possono comprendere il personale, la capacità di comunicare, di progettare, di saper amministrare e così via.
- Fattori esterni, ovvero le opportunità e le minacce incombenti dall’esterno. Queste minacce pesano principalmente sulle necessità economiche rendendo gravosa l’importanza di sapersi adeguare al mutamento tecnologico, a quello legislativo, ai cambiamenti socio-culturali, così come i cambiamenti delle necessità nei paesi in via di sviluppo.
Tutto questa introduzione serve solo a chiarire le scelte operate dal Consiglio per far conoscere le difficoltà della pianificazione del triennio trascorso. I settori interessati:
- L’identità. Si costruisce nel tempo. L’obiettivo per questo triennio è stato quello di essere riconosciuti come ONG di riferimento per il volontariato non solo sul territorio ma anche in campo nazionale. Per questo si è pensato alla creazione di un nuovo logo che semplificasse il riconoscimento dell’associazione agli occhi dei media. Avere, cioè, un’identità riconosciuta non legata obbligatoriamente a specifiche attività.
- Volontariato o solidarietà responsabile: ci siamo rivolti principalmente ai giovani. Per loro abbiamo ipotizzato di diventare il riferimento regionale ma anche nazionale per chi vuol fare volontariato, prefigurando un’evoluzione della formazione, coinvolgendo le scuole ed i giovani verso la solidarietà responsabile, la cittadinanza attiva anche in entità diverse da IBO.
- Cooperazione: fedeli alla nostra mission e al nostro codice etico si è indirizzato il settore della progettazione verso finanziatori istituzionali quali MAECI, EU, CEI e fondazioni private anche extra europee, con particolare attenzione ai progetti e micro-progetti. Essere presenti, quando possibile, nei paesi in cui operiamo con un nostro rappresentante.
- Comunicazione: si è cercato di migliorarla con tecnologie d’avanguardia, cercando di comunicare in modo chiaro il bilancio sociale a istituzioni, aziende, privati, specialmente in occasione di manifestazioni pubbliche. Coinvolgendo le persone sul territorio nazionale, che condividano i valori associativi.
- Ricerca Fondi: sono state perseguite finalità solidaristiche solo se queste attività erano dirette a procurare vantaggi a soggetti svantaggiati. Abbiamo cercato di creare attività strutturalmente funzionali, quali ad esempio la vendita di bomboniere, campagne riso, mele, torte, libri, entrando nelle scuole, nelle parrocchie, allestendo banchetti negli stadi di calcio della serie B; promuovendo campagne pubblicitarie in cui ben figuravano i riferimenti dell’associazione con l’obiettivo permanente di sensibilizzare la gente al mondo di IBO.
Ma il mondo più ampio a cui stiamo cercando di aprirci è quello del ‘crowdfunding’. Avviene tramite il web per obiettivi specifici. Il web non è più solo il mondo dei giovani. È il nuovo mondo, è per tutti e di tutti. È lo strumento per eccellenza di interazione e relazione. Ha profondamente trasformato le dinamiche socio economiche e politiche. E da qui è nato il nuovo modo di operare la ricerca fondi, che coinvolge privati e aziende in azioni a sostegno di progetti con finalità sociali.
Vi abbiamo soddisfatto? Abbiamo fatto nostri gli inviti di Papa Francesco riguardanti la solidarietà? Tutti abbiamo bisogno di essere compresi e sostenuti e proviamo una gioia profonda, un senso di benessere, quando sperimentiamo il «dono» della solidarietà.
Nel recente passato la solidarietà era la protezione che sostituiva la mancanza di capitale. Si fondava soprattutto sulla fiducia: fiducia nei legami che si instauravano con la famiglia, con gli amici, il mutuo soccorso, le parrocchie ed anche i sindacati e le corporazioni. Luoghi dove si condividevano le disavventure ed i successi: i momenti tristi, ma anche quelli di orgogliosa felicità comune. Sostituiva pienamente la ricchezza perché i legami davano sicurezza e speranza.
La società moderna, tuttavia, ci ha portato a rompere questi legami, ad isolare e a rompere con il passato, introducendo, in nome della libertà, il diritto. E la solidarietà è rientrata tra i diritti dell’uomo. Perché è un valore forte, che accomuna l’umanità.
Ma con il diritto sono venuti meno i legami di fiducia.
La fiducia in chi ci sta vicino, in chi ci rappresenta, in chi si offre per aiutare.
La fiducia è stata sostituita dal sospetto. Ed il sospetto è sinonimo di paura. Paura di essere raggirati, frodati, ingannati. Il sospetto è un fardello, generalizzato, che tutte le ONG stanno portando come una croce; insinuazioni gratuite.
Eppure tante persone, tante comunità, si aspettano un aiuto da noi. Quelli colpiti dalla malasorte della violenza, dalle malattie, dalle calamità, dalle dipendenze, dalla mancanza d’acqua, dall’ignoranza, dalla fame.
Ed è quello che ci sarebbe piaciuto far passare come messaggio: ricordiamoci della speranza. Ecco cosa caratterizza i volontari di IBO: la speranza e l’empatia verso i bisogni della gente.
E a voi chiedo: abbiate fiducia negli operatori di IBO! Sono meritevoli della vostra fiducia, a partire dal segretariato, dai volontari in Servizio Civile, a tutti i giovani volontari che ogni anno partono per i campi di lavoro.
Molti hanno già capito dove vuol parare questa introduzione: l’appartenenza!
Il desiderio di appartenere non ha età. Lo scorso autunno, alla festa del 60° di IBO abbiamo respirato un po’ di quest’aria. Un sapore di giovani scalpitanti pronti per la partenza ed il sorriso malinconico dei meno giovani, che hanno vissuto questi entusiasmi e di cui hanno ancora nostalgia. Ma proprio in questi ultimi vorrei risvegliare l’orgoglio di essere appartenuti e di appartenere ad IBO. Poter ripetere: sono stato, sono e sarò al fianco di questi volontari e di questa ONG. in cui mi sono riconosciuto.
Ed ora ecco l’ultimo punto. Da un paio d’anni siamo alla ricerca di una nuova sede; l’abbiamo individuata. È una bella villetta di metà ottocento, di proprietà comunale, in stato di abbandono da molti anni. L’intenzione è di dare a IBO una sede degna del ruolo che vorremmo assumesse nel futuro. Abbiamo, perciò, partecipato ad un bando indetto dal Comune di Ferrara, per la restaurazione della palazzina in cambio di un comodato d’uso gratuito. Non vi nego che l’impegno assunto è gravoso e stiamo investendo molte risorse in questo progetto. Sarà la casa del volontariato. Ma questo sarà possibile se potremo contare anche sul sostegno di tutti, sul vostro aiuto concreto.
Vi ringrazio per l’attenzione.
L’assemblea ha eletto per acclamazione i 5 consiglieri: Marco Lorenzetti, Antonio Ferioli, Francesco Ganzaroli, Alberto Osti, Mariagiovanna Speltini.
Al termine dell’assemblea il nuovo Consiglio Direttivo si è riunito per eleggere le cariche istituzionali dell’associazione: Alberto Osti è stato eletto Presidente dell’Associazione, Marco Lorenzetti ricoprirà la carica di Vicepresidente, Antonio Ferioli quella di Tesoriere.