
26 Set Un’estate in amicizia, contro la guerra
Dal 22 agosto al 2 settembre, 5 giorni a settimana, tutte le mattine, i ragazzi della comunità ucraina ferrarese hanno partecipato ad un centro estivo. Non un semplice momento di aggregazione, è stata una vera occasione di scambio e amicizia per tutti. Organizzato da IBO Italia, è stato realizzato grazie alla collaborazione con la parrocchia della Chiesa Greco-Cattolica ucraina e il supporto di Emil Banca.
Sono stati coinvolti 46 minori ucraini, di età compresa tra i 4 e i 17 anni: 30 erano profughi, arrivati in città nei mesi seguenti lo scoppio del conflitto; i restanti, invece, erano figli di migranti residenti in Italia da diversi anni.
La scelta di non rivolgere le attività esclusivamente ai minori profughi, ma a tutti i figli di cittadini ucraini, è stata dettata dal desiderio di favorire maggiormente l’accoglienza e la conoscenza tra i “nuovi” arrivati e chi era già inserito in città.
Non solo, come precedentemente segnalato da Don Vasilj, referente della parrocchia della Chiesa Greco-Cattolica di Ferrara, era necessario cercare di appianare alcune tensioni sorte all’interno della comunità ucraina ferrarese, proprio a causa della disparità di trattamento rilevata nell’accesso ad alcuni servizi, dedicati solo alle famiglie profughe.
Missione compiuta. L’intento di favorire l’ampliamento della rete di supporto e l’inclusione dei minori ucraini è stato raggiunto anche grazie al prezioso contributo di diversi giovani volontari e volontarie, sia di cittadinanza italiana, sia ucraina, di prima e seconda generazione, quindi trasferiti in Italia da anni e bilingue. I giovani si sono impegnati nella realizzazione di numerosi laboratori creativi e ludici, favorendo, così, l’apprendimento della lingua italiana all’interno di un contesto non formale, sostenendo il percorso di inclusione e applicando la metodologia della peer education. Inoltre, grazie alla collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara, sono stati coinvolti 8 volontari di età compresa tra i 13 ai 18 anni e alcuni membri del gruppo scout AGESCI Ferrara 3.
Visto l’esito positivo dell’iniziativa e della collaborazione tra le parti, è in corso la programmazione della prosecuzione delle attività con almeno un appuntamento settimanale, per dare continuità a questa opportunità di incontro per i minori raggiunti e consolidare la rete di supporto che si sta creando.
Un centro estivo può quindi essere un antidoto alla guerra? Certo non definitivo, ma i giochi e le risate in amicizia, sicuramente sono riuscite a far sembrare più lontani quegli orrori.