La comunicazione di IBO Italia si ispira a principi di rispetto, dignità, trasparenza, umanità e coerenza con i principi e la mission. Non è fine a stessa, ma mira a dar voce a volontari e beneficiari, per portare cambiamento e spingere all’azione, senza però lucrare su sofferenze o difficoltà altrui.
In particolare dato che:
● le attività di cooperazione e volontariato sono fortemente indirizzate verso l’educazione, l’istruzione ed i diritti dei minori;
● la narrazione di queste attività è di fondamentale importanza per l’opera di sensibilizzazione, educazione e coinvolgimento in Italia;
● i beneficiari di queste attività sono bambini e minori in stato di difficoltà sociale, abbandono familiare, vittime si discriminazioni e/o violenze,
grande attenzione va data alla pubblicazione di fotografie in cui siano presenti minori che rientrano nelle categorie suddette. Il riferimento è la “CARTA DI TREVISO per una cultura dell’infanzia” del 5 ottobre 1990 aggiornato il 30.3.2006, nei punti seguenti:
● che in tutte le azioni riguardanti i minori deve costituire oggetto di primaria considerazione “il maggiore interesse del bambino” e che perciò tutti gli altri interessi devono essere a questo sacrificati;
● che nessun bambino dovrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie o illegali nella sua “privacy” né ad illeciti attentati al suo onore e alla sua reputazione;
● che le disposizioni che tutelano la riservatezza dei minori si fondano sul presupposto che la rappresentazione dei loro fatti di vita possa arrecare danno alla loro personalità. Questo rischio può non sussistere quando il racconto dà positivo risalto a qualità del minore e/o al contesto familiare in cui si sta formando;
● nel caso di minori malati, feriti, svantaggiati o in difficoltà occorre porre particolare attenzione e sensibilità nella diffusione delle immagini e delle vicende al fine di evitare che, in nome di un sentimento pietoso, si arrivi ad un sensazionalismo che finisce per divenire sfruttamento della persona.