
31 Mag Colazione alla Statua
Panciu, ore 7.00, suona la sveglia.
La caffettiera é pronta e anche lo zaino, 30 mele, 30 bicchieri, 3 litri di succo, tanto sonno.
Cinque minuti di strada, quelli che servono per aprire gli occhi, preparare le orecchie all’ascolto, riscaldarsi quando è inverno e godersi il primo sole in primavera. Cinque minuti che si riempiono, ogni giorno che passa di volti, consuetudini e abitudini, saluti e sorrisi assonnati.. il punto in cui attraversare la strada, il cane bianco che abbaia sopra alla macchina, ogni mattina si ripete, ogni mattina si riempe.
All’incrocio delle due strade principali, c’é la statua di Ioan Slavic e un muretto sul quale sedersi e aspettare, quello é il nostro posto, punto di incontro di chi parte e di chi arriva, di bambini, lavoratori, cani, auto e cani che rincorrono auto.
Qualche bambino già aspetta e qualcun altro si farà aspettare. Qualcuno rimane fino al suonare della campanella per parlare e per chiedere un biscotto in più, qualcuno invece preferisce sorriderci da lontano.
Panciu ci gira intorno, qualcuno osserva e si domanda, qualcuno già sa tutto, perché a Panciu si sa tutto.
Da cinque mesi portiamo ogni mattina la colazione ai bambini iscritti al Centro Pinocchio, un’idea nata per invogliare i bambini ad andare a scuola, e ad andarci pronti, con lo stomaco pieno. Bambini senza sveglia, che decidono di andare a scuola anche quando non c’é nessuno a svegliarli, a prepararli e a incoraggiarli.
Ripenso ai miei anni di scuola, alla sveglia vocale di mia madre, alle coperte levate e nel peggiore dei casi alle finestre aperte, alla colazione che spesso rifiutavo per 5 minuti in più sotto le coperte, alla scarsa concezione del tempo e della responsabilità.
La colazione alla statua é diventata un momento di incontro, una presenza costante, con la pioggia con il freddo con il sole, con i cani. La mattina siamo di poche parole, ma parole gentili.
Alice Serena e Chiara Passatore Volontarie IBO in servizio Civile in Romania.