
29 Set Il Bibliopride e l’incontro tra Italia e Perù
Marisol disegna una pizza così come la immagina. Ci mette gli ingredienti più disparati sopra e, usando tutti i colori che ha nell’astuccio, la chiama “Pizza Arcobaleno”. Nel suo nuovo quaderno ci sono scritte una marea di cose nuove su un paese lontano, le hanno detto che si trova oltre l’oceano e ha la forma di uno stivale. I due italiani che le insegnano queste cose vengono proprio da lì, dal paese del gelato e degli spaghetti, di Cristoforo Colombo e Pinocchio, dell’Impero Romano e gli etruschi. In un altro continente, lo stesso mese, una biblioteca di una provincia italiana sta imparando delle cose sul Perù, per celebrare il Bibliopride, la sesta giornata italiana delle biblioteche.
Nel 2017 in tutta Italia, si celebra l’importanza sociale e culturale della lettura focalizzandosi su una tematica oggi necessaria: l’accoglienza! Qui nel distretto di Puente Piedra, nelle periferie di Lima Nord, una modesta casetta è diventata biblioteca in un luogo in cui le biblioteche sono rarissime se non assenti, e allo stesso tempo nella provincia di Ferrara, a Lagosanto, una altrettanto piccola ma accogliente biblioteca trasporta i bambini in America Latina. Letture, canti, laboratori artistici che si scambiano per far sì che Francesco, italiano di 9 anni, possa avere tra le mani un disegno di Alejandro, peruviano di 10, e Alejandro possa cantare “Volare” di Modugno o “Bella Ciao” in italiano in un video da inviare a Lagosanto a Francesco. E così via. Che il tutto sia stato pensato da due sorelle gemelle, è un caso: una fa la bibliotecaria in Italia (a Lagosanto, l’unica biblioteca del ferrarese a partecipare al Bibliopride!), e l’altra è Corpo civile di Pace per un anno in Perù (a Lima Nord). Quindi, ricapitolando, questo settembre mentre in Perù i bambini facevano farfalle di origami dai colori della bandiera italiana e leggevano “Pinocchio il furbo” di Gianni Rodari, in Italia si raccontavano miti e leggende peruviane e i piccoli creavano colibrì di carta.
“Nessuno escluso”, è il titolo del Bibliopride di quest’anno, due parole che ci ricordano -in un mondo sempre più sopraffatto dall’odio verso lo straniero, la paura del migrante, il pregiudizio verso il diverso- che i libri e la letteratura rimangono pure, aperte, accoglienti, porte sul mondo che ci aiutano ad allenare l’immaginazione, ad imparare l’importanza delle emozioni. E la biblioteca resta e sarà sempre, anche e soprattutto in tempi di crisi, il luogo ospitale e caldo rifugio accessibile a chiunque, di qualsiasi ceto sociale, colore della pelle, provenienza geografica.
Valentina Chendi, volontaria IBO dei Corpi Civili di Pace
Tratto da Occhiaperti.net e dal blog Frida lascia la città