
14 Mar Insegnare con cura: storie di comunità educanti
Insegnare con cura
Come può un villaggio educare un bambino oggi?
Un incontro sul ruolo, il valore e l’importanza dell’alleanza tra famiglia e scuola.
Le cure che riceviamo influiscono sul nostro apprendimento?
Il racconto dalla Tanzania di storie emblematiche e di percorsi dalla discriminazione all’inclusione scolastica.
Il 22 marzo 2023 dalle 17 alle 18:30, sul canale Zoom di IBO Italia, si terrà un seminario sul valore delle comunità educanti. Quanto l’alleanza tra la scuola, famiglie e comunità può impattare nel percorso di crescita di un bambino. Percorreremo storie ed esperienze che attraversano i Paesi e i continenti, dall’Italia alla Tanzania, insieme a Emily Mignanelli e Bruna Fergnani. Registrati subito.
Le relatrici
Emily Mignanelli | Come può un villaggio educare un bambino oggi? Ruolo, valore e importanza dell’alleanza tra famiglia e scuola
Pedagogista e scrittrice, per anni ha fatto la maestra partendo dal nido fino alla scuola primaria. Crede nella pedagogia come scienza dell’uomo con la lente d’ingrandimento dell’infanzia, e dell’infinito potenziale umano racchiuso in ogni bambino e nella sua cura. Dagli adulti parte, per tutelare, proteggere e sostenere i bambini.
Bruna Fergnani | Storie emblematiche di percorsi dalla discriminazione all’inclusione scolastica in Tanzania
Nata a Ferrara nel 1949, dal 1973 al 2006 ha svolto la professione di insegnante di matematica e fisica occupandosi anche di storia e didattica della fisica.
Nel gennaio del 2006 ha fondato, assieme al marito Lucio Lunghi e ad un gruppo di amici, l’associazione Nyumba Ali, che si occupa di bambine e bambini disabili nella città di Iringa (Tanzania). Dal mese di luglio dello stesso anno si è trasferita con il marito a Iringa, dove hanno aperto dapprima una casa famiglia e, l’anno successivo, il primo centro diurno della regione di Iringa per bambine e bambini con disabilità. Oggi vive con la famiglia in Italia, da dove continua il volontariato in favore dei bambini disabili di Iringa.
Il loro impegno sulla disabilità negli anni li ha portati a gestire oggi tre centri diurni, una “scuoletta” che prepara i bambini all’inserimento nella scuola pubblica, un laboratorio, una scuola materna e ad occuparsi in modo globale di ogni bambino accolto.
L’incontro è realizzato nell’ambito del progetto “No one left behind: diritti e accessibilità ai servizi scolastici e riabilitativi dei minori con disabilità nel distretto di Iringa, in Tanzania” AID 011901, finanziato con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Il progetto
Con “No one left behind” la partecipazione è la chiave per i diritti dei minori disabili in Tanzania. Si tratta di un progetto che unisce ONG, associazioni, istituzioni, università ed aziende: per non lasciare indietro nessuno, rimuovere ostacoli e barriere, superare discriminazioni e offrire opportunità.
L’obiettivo specifico dell’iniziativa è quello di rafforzare i servizi di base per i bambini con disabilità nel distretto di Iringa attraverso un approccio partecipativo di tutti gli attori della comunità educante (scuola, centri diurni e famiglie) per arrivare a contribuire alla responsabilità sociale dell’inclusione dei minori con disabilità. L’iniziativa mira a intervenire sulle cause dell’esclusione con un approccio dal basso verso l’alto e partecipativo che coinvolge tutti i gruppi target.