Coopera_riussunto in 10 punti

La Conferenza CO[OPERA] riassunta in 10 punti. Più 3 extra.

Mercoledì 24 e giovedì 25 gennaio eravamo presenti a COOPERA, la Conferenza Nazionale della Cooperazione allo Sviluppo. Ne abbiamo parlato moltissimo sul nostro profilo Twitter (@IBOItalia). Sul treno che ci riportava a Ferrara abbiamo pensato ad un piccolo riassunto in 10 punti, opinabili e criticabili. Insomma, quello che umilmente abbiamo capito noi di questi due giorni tanto attesi. Con alcune domande, anche a noi stesse ONG.

1. Mai come negli ultimi anni la cooperazione è stata così valorizzata (qualcuno potrà dire strumentalmente) a livello governativo. Con attenzione, creazione dell’Agenzia, risorse e rispetto per il ruolo delle ONG. Questa conferenza lo conferma. Ed è comunque un orgoglio, dopo decenni carbonari.

2. Africa, Africa, Africa. Ok vicinanza geografica, demografica, sociale, economica e, soprattutto, flussi migratori. Ma tutto il resto del mondo non sembra, purtroppo, interessare. (lacrimuccia)

3. Diaspore, nuove generazioni di origine straniera e giovani. Sono loro che potranno cambiare la cooperazione. Ci crediamo? Siamo pronte come Ong?

4. Imprese e Università. Sembra che senza di loro sia impossibile fare cooperazione. Bene così? Soprattutto per le prime?

5. Fare insieme. (cit. Mario Giro. Quando un viceministro si emoziona parlando, vuol dire che ci crede come persona prima che come ruolo istituzionale. Su alcune cose si può e si deve pensarla diversamente, ma gli va riconosciuto un grande cuore e un infaticabile impegno)

6. Alcune realtà molto presenti (Sant’Egidio su tutte), altre presenti e attive, altre ancora non pervenute.

7. Chi non coopera, declina. (sulla falsa riga del più celebre: Chi non occupa, preoccupa)

8. Alcuni temi molto presenti: sviluppo sostenibile, energie rinnovabili, agrobusiness (??), infrastrutture, imprenditorialità (siamo ormai tutti imprenditori di noi stessi…), manifattura. Altri meno o per niente (vedi articolo Co[opera]: bene ma non benissimo su ONG 2.0). Non si poteva parlare di tutto, è vero. Ma le indicazioni sulle priorità dell’Agenzia sono piuttosto chiare.

9. Cooperazione come parte integrante della politica estera. Quindi sulla produzione e vendita armi, missione in Niger, accordo con la Libia, pace, nonviolenza etc… come ONG non diciamo più niente? Sarebbe un peccato. Ormai è vero, siamo OSC, ma facciamo in modo che questo abbraccio istituzionale non ci levi la libertà di essere alternativi al potere.

10. È uscita chiaramente la visione della cooperazione di una certa parte/cultura politica. Quella al governo. Era ovvio, nessuna sopresa o scandalo. Ma altre parti/culture politiche rispetto ai temi della conferenza e rispetto alla cooperazione, cosa ne pensano? Boh. Sarebbe bello saperlo. (ma magari siamo noi a non averlo cercato abbastanza fra i vari programmi)

Extra

11. E’ uscito forse poco, nelle sessioni generali della Conferenza, dell’argomento Comunicazione. Anche per l’influenza che ha colpito i “portavoce” del rispettivo panel. Proviamo a rimediare con due contributi

12. Massimo rispetto per chi ha perso giorni e notti a organizzare. Per la prossima Conferenza, meno interventi letti e programmati e più dibattito (anche fra i relatori stessi). Please.

13. Non prendete il 910 per andare da Termini all’Auditorium.

P.S. E gli altri Panel/Tavoli di Lavoro? Quello di cui si è parlato, per esempio, a proposito di giovani o di migrazioni? Le diverse proposte e i punti usciti? Sicuramente qualcuno più bravo di noi ne scriverà nei prossimi giorni o ne ha già scritto. Qualcosa trovate, come detto, sul nostro profilo Twitter, ma anche su FOCSIV, ONG 2.0, AOI, Dataninja e Africa Mission. Poi del panel giovani, insieme a FOCSIV, contiamo comunque di raccontarne.

Questo è il vento che ci parla. Il vento dei popoli che ci parlano.
Saba Anglana