
21 Apr La mia estate da volontaria
Una mattina come tutte le altre nella mia scuola si presentarono due ragazze dall’aspetto giovane. Io non capivo se facevano parte del corpo insegnanti o se semplicemente erano due estranee che venivano da fuori. La mia domanda trovò subito una risposta, erano due persone di IBO Italia, un’associazione con sede nazionale proprio a Ferrara.
Quella mattina rimasi colpita dalle attività che ci fecero fare e dalle loro parole, tanto da volermi subito informare sulle iniziative che ci avevano proposto precedentemente. Non so cosa mi spinse ad avere una sfrenata curiosità di scoprire di più su tutto questo, ma credo che sia stato principalmente il fatto di rendermi utile e informarmi anche su ciò che accade in Italia e nel resto del mondo.
La voglia di fare qualcosa per gli altri senza volere nulla in cambio, perchè è l’esperienza stessa che ti arricchisce.
Decisi di scegliere un Campo di Lavoro in Calabria a San Leonardo di Cutro (Crotone). Perchè proprio quello? La cosa che mi colpì subito fu il fatto che oltre a lavorare e sporcarsi le mani, abbiamo avuto una bellissima opportunità di informarci sulla mafia ma specialmente sulla ‘ndrangheta. Ho lavorato nei terreni sequestrati alle mafie in collaborazione con Libera , anche lei associazione contro la mafia. Le attività che svolgevo erano di pulizia del terreno , raccolta verdure e la pulizia di canaline dove scorreva l’acqua. Noi giovani volontari alloggiavamo in un ex supermercato, ora è diventato un C.E.L.A gestito dal WWF Crotone. Si viveva tutti assieme e ci si aiutava anche nelle attività quotidiane. Eravamo un gruppo di 15 ragazzi che provenivano da parti d’Europa e d’Italia, come per esempio, Spagna, Francia, Russia. Durante la mattina si lavorava e nel pomeriggio si facevano attività legate alla maggiore conoscenza della mafia tramite semplici giochi, film o cartelloni dove si doveva collaborare tutti insieme. Avevamo anche la possibilità di visitare città e località marittime dove potersi fare un bagno nel bellissimo mare. L’inglese era la lingua che veniva usata per comunicare, grazie a questo ho avuto la possibilità di migliorarlo.
Entusiasta di questa esperienza, non potevo stare ferma e ho deciso di ripartire subito per un altro campo insieme ad alcuni ragazzi con cui avevo legato a San Leonardo. Destinazione questa volta Sicilia e più precisamente Biancavilla presso l’associazione “Casa di Maria”.
La storia di Carmela e Sergio e della loro famiglia ci ha colpito fin dal primo giorno per il coraggio di aprire la loro casa a tutte le persone bisognose d’aiuto: ragazze madri, minori stranieri non accompagnati, ex carcerati, bambini in affido temporaneo e tanti altri. Noi volontari oltre che aiutare nelle attività di pulizia della casa, lavoro in campagna e altre cose, ci ritrovavamo a fare anche i babysitter a bambini dai 3 ai 12 anni che avevano bisogno di qualcuno che prestasse loro solo un po’ di attenzione.
Di queste due esperienze mi sono portata a casa tante cose, come la voglia di fare qualcosa che cambi anche la mentalità di altre persone. Di aver meno paura della parola mafia, ora che so cos’è. Di voler continuare ad informarmi su questo e ad informare anche altre persone, perchè non si deve stare zitti e far finta che non esista.
Ho capito cos’è il vero significato di famiglia, non è solo una questione di sangue ma bensì aiutarsi a vicenda nelle difficoltà ed esserci per l’altro, non facendo differenze di colore della pelle, di chi erano queste persone in una vita precedente, ma di accettarle per come sono ora e sapere che c’è sempre una possibilità per tutti di ricominciare da capo.
Ho avuto l’enorme opportunità di conoscere culture e lingue differenti, di creare nuove amicizie. Tutto questo mi ha aperto gli occhi e la mente su un mondo che non conoscevo e il bello è che il viaggio non è ancora finito: mi aspetta ancora molto altro.
Margherita Crivellaro, volontaria IBO, Campi di Lavoro Calabria e Sicilia