50 anni di Servizio Civile e obiezione di coscienza

La storia straordinaria del Servizio Civile Universale

 

A 50 anni dalla legge sull’Obiezione di Coscienza, il Servizio Civile resta e si conferma uno strumento imprescindibile per offrire ai giovani opportunità di impegno per il bene comune, di costruzione della pace, di servizio alla comunità e di difesa dei diritti umani, sia in Italia che all’estero.

Il 15 dicembre 2022 abbiamo festeggiato l’anniversario del riconoscimento al diritto a non imbracciare le armi.

 

Era il 15 dicembre del 1972 quando, per la prima volta, lo Stato italiano promulgò una legge per dare la possibilità ai giovani appena maggiorenni di astenersi dall’obbligo di prestare il servizio militare armato. Fino ad allora, non presentarsi in caserma a 18 anni significava essere un oppositore alla leva, e la pena era l’incarcerazione. Ma all’inizio degli anni 1970 il movimento nonviolento e contro la guerra si fece via via più forte e le mobilitazioni dei giovani di allora portarono i politici ad adottare misure che comprendessero le loro istanze. L’esperienza iniziale di poche decine di coraggiosi, alla fine degli anni ‘80 era diventata l’esperienza di migliaia di giovani anche grazie alla sentenza della Corte Costituzionale (1989) che parificava la durata dei due servizi: inizia l’esplosione numerica degli obiettori che raggiunge nel 1999 la cifra di 108.000 domande.

L’8 luglio 1998, il Parlamento varò la legge n. 230. Venne costituito un apposito Ufficio Nazionale per il Servizio Civile e creata la Consulta Nazionale del Servizio Civile dove siedono i rappresentanti delle Amministrazioni Centrali dello Stato, quelli dei principali soggetti di terzo settore, dei Comuni Italiani e degli obiettori. La legge istituiva, inoltre, il Fondo nazionale per il Servizio Civile nel quale, da allora, confluiscono i fondi prima gestiti dal Ministero della Difesa e nel quale possono essere versate donazioni pubbliche e private finalizzate alle attività che si intendono sostenere.

Quasi trent’anni dopo la legge per il diritto all’Obiezione di Coscienza, con la legge n° 64 del 6 marzo 2001, il Parlamento Italiano istituiva il Servizio Civile Nazionale su base volontaria, aperto anche alle donne. Un’opportunità concepita per i giovani dai 18 ai 26 anni, che intendono effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale attraverso l’esperienza umana di solidarietà sociale, attività di cooperazione nazionale ed internazionale, di salvaguardia e tutela del patrimonio nazionale.

Nel 2005 venne sospeso il servizio di leva obbligatorio, mentre proseguiva il percorso di crescita del servizio civile su base volontaria.

Nel 2017, con il decreto legislativo n. 40, il servizio civile da nazionale diventa universale, con l’obiettivo di renderlo un’esperienza aperta a tutti i giovani che desiderano farla.

L’11 dicembre 2020 è stata istituita, con direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri, la “Giornata nazionale del Servizio civile universale”, fissata per il 15 dicembre di ogni anno, per riconoscere il meritevole impegno e dedizione di tutti i giovani che partecipano all’attuazione del servizio civile universale.

Il Servizio Civile non è solo un’esperienza di crescita, ma una scelta di partecipazione attiva e di cittadinanza globale; uno strumento di promozione della pace in Italia e all’estero, che previene, abita e trasforma in modo nonviolento i conflitti, che promuove i Diritti Umani e il benessere per le comunità, come testimoniano i volontari nei loro racconti.