Natale 2017: da un immenso amore disinteressato possono nascere opere che salveranno il Mondo

Carissimi,

si avvicinano le Feste del Santo Natale e di fine d’Anno; mi sembra doveroso inviarvi non soltanto gli auguri di ogni bene, salute, prosperità e gioia, ma anche per esprimere tutta la mia riconoscenza su come sono stati organizzati e promossi i  60 Anni dell’Associazione Italiana Soci Costruttori – IBO Italia.

E’ stata una ottima occasione per un incontro-confronto tra le varie generazioni di volontari che hanno aderito ai campi di lavoro, progetti nel Mondo e attività varie.

Dopo avere sentito molti commenti che esprimevano i vari sentimenti nel ricordare le loro esperienze e ricordi, posso affermare che possiamo essere sodisfatti di avere condiviso momenti felici e sopratutto di sapere che il frutto di tanta generosità cosparsa di fatiche e sacrifici, è servito a ridare coraggio e fiducia a chi ha usufruitto della generosità di migliaia di giovani volonterosi.

Quella giornata di ormai tre mesi fa (7 ottobre 2017), mi ha confermato anche come sia giunto il momento di renderci conto che il volontariato concepito 50/60 anni fa ha fatto il suo tempo. Le motivazioni che spingono i giovani d’oggi a dedicare parte della loro vita a una esperienza di volontariato sono ormai molto diverse dalle motivazioni dei giovani di tanti anni fa. Come forse  giusto che sia.

Personalmente vedo quattro generazioni che si sono succedute: dagli anni ’55 ai ’68, dai ’69 ai ’92, dal ’93 ai 2005 e dal 2006 ai giorni nostri

Tante cose sono cambiate e non ultime le varie leggi che “gestiscono” il volontariato, ma anche la durata, la preparazione per chi partiva nel Sud del Mondo e forse le motivazioni e le scelte di vita alla base del proprio impegno.

Ascoltando le testimonianze dei volontari in Servizio Civile e guardando anche a chi è partito in queste settimane, spero che l’esperienza (termine che personalmente non amo usato in questo contesto non sia pensata solo per verificare la validità dei propri studi o come svolta da dare alla propria vita, ma possa essere vissuta come vero servizio rendendosi conto delle disuguaglianze che esistono tuttora tra i vari popoli del mondo. Mi auguro anche che molti di loro trovino in questa scelta dei valori e dei motivi sempre più validi, che la maggior parte dei “vecchi” avevano scoperto nel Vangelo e più particolarmente nella persona di Gesù Salvatore.

Come ci scrisse l’Abbé Pierre all’inizio dei nostri passi: “Grazie di essere come siete, facendo quello che fate. Grazie a Dio di aver messo nelle vostre volontà quell’amore comprensivo per i bisognosi del tempo presente”.

E la presenza della “Crocetta” nel nostro logo è lì per ricordarcelo. Se l’opera nostra è benedetta dal Signore, andiamo tranquillamente avanti perché se Dio è con noi, niente e nessuno ci impedirà di realizzare quella ” Famiglia Umana” costituita dalla moltitudine di donne e uomini che condividono il nostro amore per gli ultimi.

Il Santo Natale, con il suo presepio e suoi personaggi: il Bambino Gesù, la Vergine Madre Maria, San Giuseppe, gli stessi Angeli e i Pastori, ci ricorda che da un immenso amore disinteressato possono nascere opere che salveranno il Mondo.

Il Signore Gesù e la Vergine Maria Vi colmino di ogni Grazia, Benedizioni, Pace e salute!

Padre Angelo, ss.cc.