
24 Lug Perù: strade, luoghi e persone
Le suore del puericultorio ad Ayacucho, un dipinto, condividere la merenda con Marcelina, una donna conosciuta sulla cordigliera Palccoyo, pensare a quanto sarà felice Thaila, dopo l’intervento che le permetterà di correre come gli altri bambini. Festeggiare la Festa della mamma in un paese diverso. Persone e piccoli grandi gesti che fanno riflettere, per continuare il cammino intrapreso e andare avanti con ottimismo, in questo anno di Servizio Civile in Perù.
Congregazione Figlie di Sant’Anna, 26 luglio 2019
Sto svolgendo il mio anno di servizio civile all’estero in un puericultorio ad Ayacucho, sulle Ande del Perù. Questo istituto è gestito da una congregazione di suore che si chiama “Figlie di Sant’Anna”. La congregazione ha origini italiane, venne fondata da Rosa Maria Benedetta Gattorno (1831-1900), testimone di umiltà, perseveranza nella fede nonostante gli avvenimenti tristi della vita e dedizione al servizio agli ultimi. La congregazione da sempre si è interessata ad aiutare in luoghi di miseria o in necessità sanitarie. Oltre che in Italia, le suore sono presenti nelle Americhe (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Guatemala, Messico, Perù), in Africa (Angola, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya), in Asia (Filippine, India, Israele, Palestina) e in Australia. Di questa congregazione ho conosciuto Madre Eugenia, Madre Angelica y Madre Teresa, e vedo in loro molta dedizione, amore ed umiltà nel lavoro di tutti i giorni. Gestire questo istituto, con più di 40 bambini in condizioni di svantaggio, gestire i lavoratori che ne fanno parte e tutto ciò che necessita un collegio, non è una cosa semplice.
Oggi ci uniamo nella gioia con tutte le suore della congregazione per festeggiare Sant’Anna.
Sono piccole gocce nell’oceano, ma un grande aiuto… soprattutto per i bambini!
Las Hermanas son hoy el ùnico Evangelio que gran parte del mundo lee. (Le suore oggi sono l’unico Vangelo che gran parte del mondo legge).
Forme su tela, 20 luglio 2019
L’arte è un valore da non dimenticare. Questo non è solo un quadro, è una finestra. È una finestra che mostra una parte del Perù odierno. Una bimba che tra le vette altissime delle Ande fa pascolare le pecore sedendosi per mangiare patate e formaggio… Mi ha emozionato.
I miei occhi hanno già visto scene simili, ne riconoscono la veridicità.
Profuma d’infanzia solo per la bambola, ma l’infanzia è un diritto.
Marcelina, Oso ed io, 25 giugno 2019
Sulla cordigliera di Palccoyo dai mille colori ho conosciuto Marcelina, coloratissima anche lei! Ha 35 anni, 3 figli e 20 alpaca (come Oso, impegnato a mangiucchiare). Nel tempo di una chiacchierata abbiamo condiviso il mio biscotto al cioccolato e il suo wafer alla crema, a 5.000 metri s.l.m. mi sono sembrati buonissimi. Mi ha detto che vive nel suo “pueblo” da quando è nata, ma i suoi occhi sembrano che abbiano visto molte cose… Questa donna trasmette una calma rara, come le montagne su cui vive.
Porterò con me un po’ della sua calma… sarà utile in mezzo al continuo cambiare del tempo.
Un futuro migliore per Thaila, 11 giugno 2019
È mattina. Ieri siamo state insieme tutto il pomeriggio attendendo ordini nel grigio ospedale regionale. Ora sono nel corridoio e sto pensando a te, piccola Thalia. In questo momento starai dormendo… Piangere è stancante… Ti ho visto impaurita: di nuovo alcuni medici scoprono il tuo corpicino, guardano la cicatrice sulla parte finale della tua schiena, osservano attentamente i tuoi piedi sviluppati in una posizione non corretta e parlano tra di loro in una lingua che non sai interpretare. Ti vedo allontanarti con la tua camminata zoppicante verso l’angolo opposto della stanza per nasconderti da quel camice bianco che tanto ti spaventa. Mi dispiace molto che in questo momento intorno a te non ci sia nessuno della tua famiglia. Hai 7 anni, vieni dalla selva, la tua mamma non c’è più, tuo papà non ti vuole con sé ma sei troppo innocente per volerlo capire e, purtroppo, hai tanti ricordi che ti fanno morire di nostalgia. “Quando torno a casa io?” chiedi sempre quando saluti un tuo pari che torna dai suoi familiari. La verità nella risposta è sempre a metà, in bilico, come quella zia che proprio non vuole decidersi a prenderti in casa con lei.
Sento la tua inquietudine come se potessi toccarla.
Io però sono felice… e cerco di trasmetterti un po’ della speranza che ho in questo momento così importante della tua vita. Sono felice perché anche se di nuovo ti trovi a dormire in un letto anonimo di un ospedale, stai affrontando un intervento che potrà aiutarti a camminare meglio. Quei dottori venuti dagli Stati Uniti per donare le loro capacità e conoscenze, sono qui per tentare di migliorare la tua vita. La posizione del tuo piede si armonizzerà con la tua postura, e dopo qualche mese di terapia potrai correre. Potrai saltare, potrai ballare, potrai persino fare lo sgambetto a qualcuno che ti prende in giro! Ho molta fede che questo intervento possa farti sorridere ancora di più. Ora non puoi comprenderlo ma oggi è uno dei giorni più importanti della tua vita.
Sentire il vento in faccia scendendo veloce per una discesa, cercare di acchiappare qualcuno che scappa ridendo, prendere al volo un autobus che sta passando, fuggire da qualcuno di cui non potersi fidare… Questi dottori, di cui ora hai paura, vogliono farti un regalo prezioso: correre, correre verso la tua indipendenza!
E io mi sento fortunata di poter vivere la tua crescita…
Attualmente l’aborto in Perù è illegale, salvo in caso di rischio per la vita o la salute della donna. La pena per una donna che realizza un aborto indotto illegale può essere da uno a cinque anni di prigione, anche se, ovviamente, questo non ferma il pericoloso fenomeno. Oggi, seconda domenica del mese di maggio, si celebra il “Dìa de mamá”, festa sentitissima in tutto il Perù. Quando saluto e conosco qualcuno per la prima volta, dopo la domanda su quanti anni ho segue repentinamente un’altra domanda: “quanti figli hai?”. Non “se” ho figli, ma “quanti” già dovrei averne data la mia età.
Il fatto di trovarmi in un puericultorio e vedere preparativi per la festa della mamma fa riflettere molto sul ruolo della figura materna, e, disastrosamente, sulla sua assenza. Una madre ti dà la vita, una mamma ti dà amore. Se sei fortunato queste due combaciano in un’unica persona.
Vorrei condividere il pensiero di una bimba della scuola elementare, è rivolto alla sua mamma ma vorrei estenderlo a tutte le mamme del mondo. “Mammina, sei come un fiore che non lascia cadere i suoi petali perché sei una donna lottatrice e guerriera.”
Siete belle per natura, non lasciate cadere mai le vostre qualità, le vostre passioni, i vostri interessi, i vostri sorrisi e le vostre lacrime, perché sono preziose risorse per combattere le ingiustizie e non lasciarsi sopraffare da tutti i comportamenti negativi intorno a voi. Siete esempio di vita per i vostri figli, create il futuro.
Viva le mamme che lottano per un mondo migliore.
Mariam Urbani, volontaria IBO in Servizio Civile in Perù