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Romania | Gli aggiornamenti dal Centro Pinocchio e il senso di quello che facciamo a Panciu

Ai primi di settembre insieme ad Alberto, il Presidente di IBO Italia, e a suo figlio Daniele, siamo stati a Panciu.
Questo che leggerai è il mio “diario” di quei giorni.

Giorno 1

Siamo arrivati nella notte e ci dirigiamo con i miei compagni di viaggio a casa volontari. Ci rinfreschiamo dal lungo viaggio e poi andiamo a riposare. La mattina suona la sveglia e dopo pochi minuti, senza neanche fare colazione, ci dirigiamo a piedi al Centro Pinocchio. Alle 9.00 le attività del Centro iniziano. Quando arriviamo ci accoglie con un lungo abbraccio Monica, la coordinatrice, e poi conosciamo Larisa, una giovane opetrarice, che si divide tra la segreteria e la cucina. Dopo qualche minuto arrivano Manuel, Sara e Roberta i volontari IBO in Servizio Civile, Andres, volontario peruviano e Franziska, volontaria tedesca. Nel giro di mezz’ora il cortile si riempie di bambini: i piccolissimi iniziano subito a giocare con i volontari, mentre i piu’ grandi finiscono i compiti delle vacanze in vista dell’inizio della scuola.

Noi ne approfittiamo per guardarci intorno e apprezzare la cura con cui il personale ed i volontari hanno mantenuto la struttura dopo la grande ristrutturazione e ampliamento di alcuni anni fa. Mobili e tavoli sembrano come nuovi, i bagni puliti e ordinati. Lo stesso vale per la mensa e la cucina, in ottime condizioni.

Sul muro della cucina pezzettini di scotch di carta riportano i nomi dei bambini. Al momento della merenda ogni nome viene apposto su un bicchiere. Non può non cadermi l’occhio sul pezzettino di scotch in cima: riporta il nome GIMI. Come forse avrete saputo dalla nostra pagina Facebook o dalla Newsletter, quest’estate il Centro Pinocchio ha vissuto un grande lutto. In una giornata d’estate la corrente del fiume ha portato via Gimi, il bambino di cui avete letto tante volte e conosciuto anche attraverso i bigliettini del 5×1000. Aveva solo 15 anni, una gran voglia di vivere e sognava di fare il meccanico. Noi tutti, chi da vicino, chi da lontano, abbiamo cercato di stare vicino alla famiglia, al Centro ed alla comunità.

Giorno 2

Monica deve parlare con la mamma di una bambina, perché sospetta un caso di scabbia e mi chiede di andare con lei in Vale Brazi, dove abitano i bambini. Mi dice che potrebbe essere una buona occasione per salutare ed abbracciare la mamma e la nonna di Gimi. Non ero preparata. La prima volta che ho conosciuto Gimi era solo un bambino. L’ho visto crescere ed adesso è rimasto solo il suo nome su quel pezzettino di schotch sul muro in cucina. In casa però non c’era nessuno, fuori la luce è accesa in segno di lutto.

Torniamo indietro e sulla strada incontriamo Ionut, un altro bambino cresciuto al Centro, un bel ragazzo moretto. Oggi ha 19 anni. Come ci vede, si ferma, ci saluta, con fare garbato e grande educazione ci chiede come stiamo, come va e ci racconta della sua famiglia e dei suoi 2 figli. Di fianco a lui suo nonno, un signore abbastanza giovane, ma così trasandato che dimostra molto di più dei suoi anni, ed i suoi bambini, bellissimi, sorridenti, molto puliti ed ordinati.

Nel ricordo di Gimi e dopo avere visto Ionut ed i suoi bambini, ho capito il senso di quello che facciamo a Panciu. Ionut, oggi è diverso dalle persone che lo circondano, ed è anche merito nostro e di tutte le persone che ha incontrato al Centro Pinocchio.

Giorno 3

Oggi finalmente abbiamo il tempo per fare una lunga chiacchierata con Monica. Ci racconta di essere soddisfatta per la frequenza dei bambini quest’anno al Centro e perché il rapporto con le famiglie è migliorato.

Ci racconta anche di quanto sia complicato e stancante il suo lavoro, che si deve dividere tra i bambini, i volontari ed i rapporti con le istituzioni. Ci chiede la possibilità di avere un aiuto, con una persona in piu’ che possa supportarla per offrire un servizio migliore. Visitiamo insieme a lei il piano superiore del Centro, quello che devve essere ancora ultimato: vedere gli operai al lavoro è una bella soddisfazione. Monica sogna ad occhi aperti e non vede l’ora di trasferire le attività qui, dove ci saranno spazi più ampi ed addirittura bagni con le docce dove i bambini potranno lavarsi.

Torniamo giù ed Andres, il volontario peruviano, un artista, ci mostra il suo progetto. Le prossime settimane il Centro chiuderà per qualche giorno ed i bambini al loro rientro troveranno una grande sorpresa. Un murales gigante, campeggerà su tutta la facciata e racconterà ogni giorno la favola di Pinocchio.

Forse sono stta un po’ lunga, ma spero di avervi fatto venire per qualche minuto a Panciu insieme a me.

Ermelinda Pittelli, Coordinatrice Raccolta Fondi IBO Italia