
16 Ott Un viaggio presso la Comunità San Giuseppe
Mi chiamo Giorgia Fregatti e per la prima volta ho svolto un campo di lavoro da sola con IBO Italia presso la Comunità San Giuseppe a Catania dal 24 Giugno al 6 Luglio 2019.
All’arrivo sono stata accolta in aeroporto da alcuni volontari che mi hanno accompagnato sul luogo del progetto che si trovava nel centro della città di Catania.
La Comunità San Giuseppe è gestita dall’ordine delle Suore della Divina Provvidenza; all’interno vivono mamme con bambini; ragazzi e ragazze con i vari educatori, divisi in settori maschili e femminili. I settori sono organizzati in mini appartamenti con camere da letto, cucina, servizi e sala di soggiorno. La messa comunitaria della domenica si celebra nella cappella dell’istituto. Ci sono anche spazi esterni: un grande giardino ben curato, un piccolo orto, la piscina, parco giochi, campo da pallavolo e basket, stanza del cucito, laboratorio di ceramica e teatro, laboratorio di falegnameria e la ludoteca.
Gli ospiti di questa struttura sono persone che portano i segni dell’abbandono nella loro vita. Questi, se vogliono incontrare i loro genitori devono chiedere il permesso all’educatore. Gli educatori si alternano nelle attività con i ragazzi. Come volontaria ho partecipato per la prima settimana alle varie attività che si svolgono durante il periodo estivo come accompagnare i ragazzi al mare e in piscina con i vari educatori e laboratori di ceramica e teatro. Nella seconda settimana ho partecipato alle attività che si svolgono all’asilo nido.
D’estate viene fatto il GREST aperto anche a ragazzi esterni che non vivono nella comunità ma partecipano alle varie attività solo di mattina. C’è un servizio di asilo nido solo al mattino; alcuni bambini possono pranzare lì e i genitori vengono a prenderli dopo il pranzo. La giornata incominciava alle 8.30 con l’animazione per tutti i ragazzi; a questa partecipavano anche i bambini dell’asilo nido che poi svolgevano le attività adatte a loro; si continuava poi seduti in cerchio riflettendo su un tema particolare della giornata recitando le varie preghiere; finito questo i ragazzi si dividevano nelle varie attività comprensive di giochi scelti dagli educatori: quindi laboratori di ceramica, di teatro e di danza, a giorni alterni sempre coordinati da un educatore.
A metà mattina c’era il momento della merenda e animazione con balli di gruppo. Finite le attività della mattina i ragazzi raggiungevano i loro settori per il pranzo delle 12.30. Dopo il pranzo si poteva andare al mare o in piscina in base ai turni. Tornati dal mare o dalla piscina ci si preparava per la cena delle 19.30; successivamente i volontari potevano stare insieme ai ragazzi per guardare un film o fare giochi e alle 22.30 si andava a dormire.
L’orario veniva rispettato per tutta la settimana dal lunedì al venerdì. I ragazzi nei vari settori avevano turni nel lavare i piatti, portare via la spazzatura e riordinare il proprio ambiente. I volontari partecipavano alle attività affiancando gli educatori e venivano coinvolti mettendosi in gioco; avevano una propria stanza per mangiare e dormire. Al mare o in piscina facevano servizio di sorveglianza ai ragazzi.
Il sabato e la domenica i volontari erano liberi di girare nella città del progetto e se volevano potevano chiedere all’educatore di turno di farsi accompagnare dai ragazzi. Per le varie feste, come in occasione della festa dei prodotti dell’orto si mangiava tutti insieme e partecipavano anche le famiglie.
Un pomeriggio gli ospiti dell’istituto si sono recati nella piazza di Milo, cittadina che si trova nel Parco dell’Etna, per trascorrere una giornata di giochi e animazione insieme ad un altro istituto.
Da volontaria ho seguito sia gli orari che le regole dell’istituto che sono rispetto, accoglienza e ordine. Il periodo che mi ha coinvolta maggiormente l’ho trascorso all’asilo nido accudendo i bambini nel cambio dei vestiti, nel gioco e disegno. Mi è piaciuto coccolarli e per me è stata una settimana molto particolare e felice.
Mi porto a casa l’accoglienza e la gentilezza delle tante persone che ho incontrato e che sono state con me; per me è stata un’esperienza molto positiva e preziosa e di questo ringrazio tutta la comunità di San Giuseppe. Il giorno in cui ci siamo salutati è stato un momento di commozione da entrambe le parti. Questa esperienza mi ha entusiasmato e mi ha dato la carica per partire presto per altri campi di lavoro.
Un ringraziamento speciale va ad IBO che mi ha dato la possibilità di fare questo campo di lavoro che mi è servito per arricchire il mio bagaglio culturale e quindi il modo di mettermi in relazione con gli altri.
Giorgia Fregatti, volontaria IBO Campo di Lavoro e Solidarietà a Catania