Una manciata di semi – Mattina

È mattina, un’altra sveglia, un’altra giornata. La luce splendente dalla finestra, il sole che lotta per far entrare i suoi raggi che non esitano a illuminarti la faccia nelle prime ore del giorno.

Ci si perde spesso tra tutti i libri che ci sono nella biblioteca, e questo è un posto ancora magico dove i libri valgono più di internet, dove i ragazzi ricercano, scrivono, e usano una montagna di libri per fare i loro approfondimenti. E si radunano in biblioteca massivi, dove tra una chiacchiera troppo rumorosa e l’altra scrivono intere hojas di lavoro ovviamente a mano. Il tempo scorre tra le mensole impolverate; a volte compare un topino, a volte gli uccellini entrano dal sottotetto e svolazzano tra di noi. È un ambiente colorato, allegro e ti senti sicuro. Passano le ore e l’ora di chiusura mattutina arriva quasi rapidamente.

I ragazzi lasciano i tavoli di lavoro, e rimaniamo pochi dentro la biblioteca, un paio di bambini aspettando le mamme che non sono ancora venute a prenderli.  Giochiamo insieme e facciamo un puzzle ammazzando il tempo. Si sente uno scoppio, e poi un altro, è un petardo? Un petardo che scoppia ripetutamente? No, non può essere un petardo. Tutte le mie colleghe si abbassano, si coprono la testa, si nascondono sotto i banchi, i tavoli, si sdraiano.

Bom.. mi passa come un fulmine per la mente, ho capito. Bom.. chiamo la bambina perché mi si avvicini, la chiamo e poi la stringo forte. Bom… la tranquillizzo perché tranquillizzare lei significa tranquillizzare me. Bom… 8 spari forse 10.

Chiudiamo veloce la porta, le finestre, facendo attenzione a non alzarci in piedi. Passa rombando una moto davanti alla porta, fugge e io abbraccio quella bambina ancora più forte. Il pericolo se ne è sfrecciato via insieme alla moto rapida.

Poi si affacciano alle finestre a vedere cosa hanno lasciato dietro di se questi ultimi 4 minuti.

E lì c’è sangue, un uomo a terra, un ambulanza che suona in lontananza, e una vita che rimane appesa a una manciata di semi di polvere da sparo.

Sara Cicala, volontaria IBO in Servizio Civile in Guatemala

Leggi gli altri capitoli del racconto “Una manciata di semi”

Una manciata di semi – Pomeriggio
Una manciata di semi – Sera
Una manciata di semi – Notte